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Gioiellieri italiani, dalla A alla Z

Alcuni dei gioielli più spettacolari al mondo sono stati creati in Italia, fatto non sorprendente data la ricca storia italiana nel campo dell’oreficeria. Eleonora D'Ottavi, Responsabile del Dipartimento Gioielli in Italia, ci presenta dieci dei gioiellieri italiani più importanti e influenti dal XVIII secolo ad oggi.
Stiamo selezionando gioielli per le nostre prossime aste internazionali. Per richieste di valutazione o qualsiasi quesito potete contattare Eleonora all’email: eleonora.dottavi@bonhams.com
Buccellati
Per più di un secolo la famiglia Buccellati ha creato gioielli stimati per la loro sontuosità e lavorazione intricata. Tutto ha inizio nel 1919 quando Mario Buccellati apre a Milano il suo primo negozio. Grazie al suo stile, e all’utilizzo di tecniche orafe ispirate a quelle antico greche, medievali e rinascimentali, diviene velocemente uno dei gioiellieri italiani più rinomati. L’attività cresce e Mario Buccellati apre boutique a Roma, Firenze e New York. L’azienda, tuttora guidata dalla famiglia, tramanda le tecniche orafe di generazione in generazione, garantendo così la stessa attenzione e dedizione ai metalli e alle pietre preziose voluta dal fondatore.
Bulgari
Nonostante Bulgari sia da tempo sinonimo di glamour, le origini della maison sono umili. L’argentiere greco Sotirio Bulgari approda in Italia e avvia il proprio business a Napoli, dove sfortunatamente viene derubato di tutto. Decide quindi di trasferirsi a Roma e nel 1884 apre il suo primo negozio di souvenirs per turisti benestanti. Successivamente, si uniscono alla ditta i figli di Sotirio, Constantino e Giorgio, e assieme iniziano a concentrarsi sempre di più sull’alta gioielleria e argenteria.
Nel ventesimo secolo lo stile Bulgari evolve e inizia a distinguersi sempre di più. Negli anni ’30, l’anello detto “Trombino”, ispirato dalla forma di una tromba, riscuote un successo immediato, seguito negli anni ’40 dai primi modelli “Serpenti” e dalla creazione dei bracciali, orologi e anelli “Tubogas”. Negli anni ’60 e ’70, Bulgari si allontana sempre di più dalle mode gioielliere parigine e inizia a sperimentare con accostamenti cromatici audaci sfruttando smalti, pietre colorate preziose e leghe d’oro diverse. Negli anni ’80, ispirandosi alle pavimentazioni di Roma, Bulgari lancia la collezione “Parentesi”, in cui ciascun componente è interscambiabile, dando ai clienti la libertà di comporre il gioiello a proprio gusto.
Nel 2011 parte della ditta viene venduta a LVMH ma continua ad essere basata nella Città Eterna da dove trae tutt’oggi ispirazione per i propri design.
Faraone
Le origini di questo marchio italiano risalgono al 1860. Raffale Faraone, figlio di una famiglia di commercianti di gemme preziose, apre il suo negozio sulla rinomata Via Montenapoleone di Milano nel 1947, dopo varie esperienze presso gioiellieri campani e milanesi. Nel 1960 si unisce a lui Guido Settepassi, discendente di una delle più antiche famiglie orafe fiorentine. Sfortunatamente, Faraone viene a mancare solo due anni dopo, lasciando la guida dell’azienda a Settepassi, che decide di mantenere il nome della gioielleria in ricordo dell’amico e socio. Il marchio è principalmente noto per i suoi design anni ’50, con gioielli armoniosi prevalentemente in diamanti, come le spille a forma di bouquet di fiori in diamanti predilette da Star come Maria Callas e Ava Gardner. Nel 1989 inizia la collaborazione con Tiffany, e Faraone diventa l’importatore esclusivo in Italia. Cesare Settepassi, figlio di Guido, diviene Vice-Presidente di Tiffany Europa, che lascia poi nel 2010 per prendere il timone della gioielleria di famiglia. Faraone, nota per la qualità delle gemme di colore e diamanti utilizzate nelle proprie creazioni, cessa l’attività orafa nel 2016.
Fasano
Mario Fasano apre nel 1928 l’omonima gioielleria a Via Roma a Torino. Nel 1932 sposa Stella Piovano con la quale sviluppa lo stile della Maison: un mix tra le tecniche orafe classiche imparate da Fasano a Parigi e i design progressivi di Piovano. Il duo abbinava acciaio e metalli preziosi, smalti e gemme di alta qualità con tagli inusuali nelle loro creazioni uniche con design spesso ispirati alla natura. Nel 1968 il figlio Dario eredita la ditta che continua a condurre assieme alla madre. La gioielleria chiude nel 2013 quando Dario va in pensione.
Janesich
Nonostante Janesich sia particolarmente nota per i suoi gioielli e accessori Art Deco mozzafiato, la storia dell’azienda ha inizio un secolo prima. Nel 1835 Leopoldo Janesich apre il suo primo negozio a Trieste, città movimentata dal porto franco e dall’élite austriaca che la predilige come meta turistica. La Maison segue le mode orafe austriache che all’epoca erano in costante evoluzione. Passa quindi dai design classici del XIX secolo, a gioielli in diamanti incastonati in montature in argento e oro, ai delicatissimi e intricati preziosi in platino e diamanti sinonimo della Belle Époque. Spinta dal proprio successo, la famiglia apre varie boutique in Italia e nel 1896, sotto la supervisione Giovanni, figlio di Leopoldo, un negozio a Parigi a Rue de Lafayette. Successivamente, intraprendono varie collaborazioni con altre Maison prestigiose in Italia e in Francia e negli anni 20 e 30 del ventesimo secolo, Janesich all’apice del successo espone a varie fiere internazionali e viene riconosciuta con brevetti reali. Tuttavia, lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale pesa particolarmente sull’impresa e la famiglia decide di ridimensionare l’azienda per concentrarsi sulla loro sede principale, Trieste, dove è tuttora basata e gestita dalla sesta generazione Janesich.
Massoni
La storia di Massoni inizia nel lontano 1790 quando Pietro Romano Massoni viene registrato a Roma come orafo, argentiere e orologiaio. Come la maggior parte degli artigiani romani dell’epoca, lavorava principalmente per il Vaticano. L’artigianalità e conoscenza vengono tramandate alle successive generazioni e il pronipote di Pietro Romano, Torquato, apre la prima boutique della famiglia in Via dei Serpenti nel 1880. Suo figlio, Giuseppe, eredita l’azienda dopo aver completato l’apprendistato a Parigi e aver sposato Lina Cusi, figlia del noto gioielliere milanese Annibale Cusi. Ogni generazione lascia la propria impronta sullo stile Massoni, che spazia dai classici mosaici minuti e cammei del XIX secolo, ai gioielli in diamanti della metà del XX secolo e i design stravaganti degli anni ’70. Massoni, ben nota per la particolare attenzione alla qualità dei diamanti, è tuttora guidata dalla famiglia che dal 2006 è basata in Via Margutta.
Nardi
La Gioielleria Nardi è situata in uno degli angoli più prestigiosi di Piazza San Marco, Venezia. Fondata nel 1925 da Giulio Nardi, la ditta familiare celebra l’estetica Veneziana in tutte le proprie creazioni. Nardi ha sempre colto ispirazione dalla città e le tecniche orafe locali e negli anni ’30 crea la propria interpretazione del gioiello veneziano d’eccellenza: il Moretto. Il Moretto Nardi ha da subito un enorme successo e viene indossato da tantissime Star di Hollywood e altrettante figure reali mondiali. Ad oggi la boutique rimane uno dei simboli di vanto della città ed è guidata dal Dottor Alberto Nardi, nipote di Giulio.
Petochi
I cugini Alessandro e Giuseppe Petochi avviano il loro laboratorio orafo nel 1884 a Roma. Venti anni dopo, grazie al patronato del Principe Alessandro Torlonia, trasferiscono l’atelier nel prestigioso cuore della città e iniziano ad attrarre l’attenzione di una clientela di alto profilo. Diventano immensamente rinomati tra le famiglie reali europee grazie alla riconosciuta competenza nel campo delle perle e dei mosaici minuti. I loro gioielli dal design delicato nello stile del XIX secolo hanno sedotto varie Star, tra cui Audry Hepburn. La Maison continua la propria storia sotto la direzione di Alberto, quinta generazione Petochi.
Ravasco
Alfredo Ravasco era un artigiano virtuoso e visionario che spaziava dalla scultura alle arti orafe. Nel 1922, dopo aver concluso l’apprendistato presso il Maestro del cesello Eugenio Bellosio, Ravasco si unisce alla ditta orafa del padre basata a Milano. Introduce design innovativi sfruttando appieno materiali precedentemente snobbati nell’alta gioielleria italiana come la malachite, lapis lazuli e l’ambra. Durante gli anni dell’Art Deco Ravasco presenta le sue creazioni a varie fiere internazionali come la Biennale di Venezia e la fiera delle arti decorative di Parigi con grande successo e viene nominato Direttore della Scuola del Corallo di Torre del Greco. Durante la Seconda guerra mondiale, nel 1943, il laboratorio di Ravasco viene bombardato, inducendolo ad andare in pensione sul Lago Maggiore, dove viene a mancare nel 1953 lasciando tutti i suoi beni all’Orfanotrofio Femminile della Stella di Milano.
Vhernier
Vhernier fu fondata nel 1984 dalla designer Angela Camurati, Carlo Ciarli e Roberto Boldi. Il trio apre un laboratorio a Valenza, cuore dell’industria orafa italiana. Sotto la direzione artistica di Camurati gli artigiani di Vhernier esplorano e sfruttano l’accostamento di vari materiali con design innovativi e contemporanei. La tecnica iconica dell’azienda, nominata “Trasparenze”, crea un effetto ottico grazie a degli strati di cristallo di rocca e gemme colorate di varie opacità. Ad oggi Vhernier continua a spingere i limiti dell’oreficeria dalla propria sede di Valenza e con le proprie boutique in giro per il mondo è ambasciatrice dell’eccellenza artigianale italiana.
Per valutazioni di gioielli o per qualsiasi quesito da porre a Eleonora potete contattarla all’email: eleonora.dottavi@bonhams.com

Un bracciale in oro, rubini e diamanti, firmato Buccellati, aggiudicato per US$33,825 (diritti d’asta inclusi), New York Jewels, luglio 2020.
Un bracciale in oro, rubini e diamanti, firmato Buccellati, aggiudicato per US$33,825 (diritti d’asta inclusi), New York Jewels, luglio 2020.

Un importante anello “Trombino” con diamante blu del 1965 circa, firmato Bulgari, aggiudicato per GBP£6,201,250 (diritti d’asta inclusi), Londra Fine Jewels, aprile 2013.
Un importante anello “Trombino” con diamante blu del 1965 circa, firmato Bulgari, aggiudicato per GBP£6,201,250 (diritti d’asta inclusi), Londra Fine Jewels, aprile 2013.

Una spilla in diamanti, firmata Faraone, aggiudicata per HK$195,000 (diritti d’asta inclusi), Hong Kong Fine Jewellery & Jadeite, maggio 2012.
Una spilla in diamanti, firmata Faraone, aggiudicata per HK$195,000 (diritti d’asta inclusi), Hong Kong Fine Jewellery & Jadeite, maggio 2012.

Un anello con rubini e diamanti, firmato Fasano, aggiudicato per GBP£3,570 (diritti d’asta inclusi), Londra Jewels, novembre 2020.
Un anello con rubini e diamanti, firmato Fasano, aggiudicato per GBP£3,570 (diritti d’asta inclusi), Londra Jewels, novembre 2020.

Uno spillone Art Déco in diamanti e pietre colorate del 1930 circa, firmato Janesich, aggiudicato per GBP£35,000 (diritti d’asta inclusi), Londra Fine Jewels, dicembre 2015.
Uno spillone Art Déco in diamanti e pietre colorate del 1930 circa, firmato Janesich, aggiudicato per GBP£35,000 (diritti d’asta inclusi), Londra Fine Jewels, dicembre 2015.

Una spilla e un paio di orecchini in diamanti, firmati Massoni, aggiudicati per GBP£18,750 (diritti d’asta inclusi), Londra Fine Jewels, aprile 2018.
Una spilla e un paio di orecchini in diamanti, firmati Massoni, aggiudicati per GBP£18,750 (diritti d’asta inclusi), Londra Fine Jewels, aprile 2018.

Una spilla pietre colorate, firmata Nardi, aggiudicata per GBP£1,912(diritti d’asta inclusi), Londra Knightsbridge, aprile 2019.
Una spilla pietre colorate, firmata Nardi, aggiudicata per GBP£1,912(diritti d’asta inclusi), Londra Knightsbridge, aprile 2019.

Un paio di orecchini pendenti con perle naturali e diamanti, firmati G. Petochi, aggiudicata per HK$375,000 (diritti d’asta inclusi), Hong Kong Rare Jewels & Jadeite, novembre 2018.
Un paio di orecchini pendenti con perle naturali e diamanti, firmati G. Petochi, aggiudicata per HK$375,000 (diritti d’asta inclusi), Hong Kong Rare Jewels & Jadeite, novembre 2018.
